La prefazione di Pasquale Allegro al romanzo "Coiffeur" di Gianfranco Taranto
Aveva deciso di non andare via, di restare, per addormentarsi ancora sotto il cielo del suo piccolo paese meridionale, semplicemente guardare il soffitto e pensare di esistere per brillare lì, stella appesa di ogni notte.
Domenico, il giovane ragazzo protagonista di questo delicato romanzo di formazione, inizia a lavorare nella bottega di Mastro Paolo, uomo umile quanto saggio e dedito al lavoro di una vita in quella piccola realtà, con un nome stampato sull’insegna sopra la porta che sa di grande futuro, Coiffeur. Domenico è ancora piccolo per quella grandezza, chissà che non possa raggiungerla una volta volato a nord, quando tutto cambierà e le strade percorse insieme alla sua famiglia, ai suoi amici, al primo amore, si divideranno inevitabilmente, il domani è un buco nero pronto a risucchiare tutto intorno. Da quel porto sicuro, nel cui abbraccio si sente tranquillo e protetto, i giorni trascorsi nei vicoli, in riva al fiume, i giochi sotto il sole, sopra gli alberi a toccare il cielo, le angherie dei più grandi e i piccoli furti negli orti, le promesse ogni giorno di spargere vita; c’è qualcosa di impossibile da raccontare del modo in cui ti amano i luoghi dell’anima, perché poi di modi il mondo ti costringe a crearne di nuovi per raccogliere ciò che ti serve, non c’è più ricordo che tiene né parole già sentite né pelle che odora di vento sotto lo sprazzo di cielo che sia sempre quello.
Domenico potrebbe partire, dovrebbe accadergli però una notte folle prima di un mattino di gloria, la notte in cui le esistenze cambiano, e ti trascinano in una giostra che gira senza fine, rivelandoti la verità che t’appartiene, chi sei fino in fondo.
I giorni sono come le nuvole di sopra, si allontanano ma si lasciano guardare
Domenico, potessi parlargli come si parla a un ragazzo in carne ossa gli direi che deve essere grato al creatore di questo libro, lo ha tolto dal silenzio e lo ha restituito a queste pagine con occhi e anima per comprendere che tutto quello che c’era da vivere andava vissuto. Mai un tentennamento, un raggio stanco o un tramonto che si sfalda. Che sia fanciullo o adulto di successo, ragazzo alle prese con il proprio difficile percorso di crescita – e gli incontri, le perdite, le follie, le paure – fino all’incredibile scoperta del proprio talento.
Un romanzo intenso, capace di trasmettere dolcezza, coraggio e speranza, narrativa e testimonianza di speranza insieme, in una trama ricca di momenti lievi commoventi e profondi, così come di colpi di scena e di giorni in cui il velluto si inasprisce e si stenta a scivolarci sopra.
La vita tuttavia è il momento in cui le persone meritano una memoria felice. La casa non è niente in fondo, ciò che conta è la vita davanti, i tanti sogni, la luna che si guarda, la luna che ci guarda, l’andarci vicino, passare le mani tra i capelli di chi si ama e sentire quel respiro che detta il ritmo, senza parlare. Ogni istante di questo libro cerca di dare prova che i giorni sono come le nuvole di sopra, non rispondono subito, si allontanano ma si lasciano guardare, perché poi li ricorderai quando tornerai al tuo piccolo mondo, alla tua casa, da lei.
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